sabato 16 gennaio 2010

Giornata termale - Te Puia



Ovvero l'italiano medio in vacanza.

Se voi leggete Thermal Pools che vi viene in mente?! A noi una cosa sola: farsi un bel bagno termale e having relax: prepariamo la borsa "da spiaggia": costumini, pareo e crema solare, infradito ai piedi e si entra!
In effetti la gente che usciva non ci sembrava in tenuta da bagno.. tutti vestiti, zainetti e macchine fotografiche.. certo che sti turisti qua mica si sanno godere le vacanze, dopo un pò bisognerà pure rilassarsi.
Entriamo saltando il bancone d'ingresso che pubblicizzava visite guidate a 40 dollari a testa, non ci interessa, noi vogliamo fare il bagno..
Dentro, capiamo che forse abbiamo travisato: il posto è spettacolare, gayser, placche sulfuree e piscine di fango bollente, ma sembra più un serissimo museo all'aria aperta che un luogo da gavettoni, con tanto di gruppi con guida che spiega loro cosa stanno guardando, un trenino elettrico che trasporta i visitatori da un capo all'altro di questo parco enorme, ma soprattutto, NON si fa il bagno!
I nostri costumini e le infradito si sentono di troppo, e noi un pò fuori luogo nella nostra tenuta da Bagno 26; e soprattutto senza il bollino rosa che hanno tutti sopra la maglietta che capiamo essere segno che hanno pagato l'ingresso, cosa evidentemente non opzionale!!
Approfitto per ringraziare ufficialmente il parco Te Puia ad averci offerto l'ingresso gratuito alle Terme.

Giornata termale - Orakei Korato

Il topolino che ruggisce





Negli anni ottanta il mondo si è trovato a dover prendere una posizione sul tema del nucleare. Il governo NZ di allora, di destra, sposò la causa antinucleare, guadagnandosi di fatto l'indipendenza energetica e l'epiteto di "topolino che ruggisce" per la tenacia con cui un così piccolo paese si staccò dalle posizioni dominanti.
Ettecredo! Il fiume Waitomo, con le sue undici centrali idroelettriche, da solo fornisce il 65% dell'energia della NorthIsland.. ebbravi sti nuovi Zoolander!

Pps. Ecco il motivo per il quale il fiume era "in piena" la mattina appena svegli, regolano la portata del fiume in base alle esigenze energetiche: trattengono l'acqua di notte e la rilasciano il giorno.

Campeggio libero



Dopo aver visitato Taupo, in serata ci avviamo per Rotorua, abbiamo poco tempo e decidiamo di non prenotare niente all'arrivo, finora il camping libero ci ha sempre riservato delle belle sorprese. Per l'appunto troviamo uno di quei campeggi del DOC (Department of Conservation, cioè il ministero dell'ambiente), liberi, popolati da una rappresentanza mista di frichettoni (Jammin!), campeggiatori esperti e tante normali famiglie con prole (presenti!).
Parcheggiamo a riva del Waitomo, zio che spettacolo!


Ps:,Ta bon che non ci siamo messi TROPPO a riva, perchè, per motivi che avremmo capito poi, la mattina dopo troveremo il fiume almeno mezzo metro più alto..

Tourist Taupo







A Taupo è l'occasione giusta per prendere un volo panoramico, così anche la Fra e la Marta vedono il Tongarico. Un team molto professionale ci dice che ci viene a prendere in camping, direttamente con l'elicottero. Dicono che fa figo un casino, ma, nonostante la mia vena tamarra, optiamo per un più economico e romantico biplano.
Dopo il volo, dopo la pausa pranzo di tutte le anatre e i cigni neri in riva al lago, catering famiglia Quadrelli, decidiamo che abbiamo voglia di un bagno, visto che siamo su un bacino vulcanico ed è pieno di sorgenti termali ovunque.
Andiamo in un parco urbano, in una zona dove un'affluente termale si butta nel fiume Waitomo. Facciamo il bagno, ovviamente gratis(!!),in mezzo a correnti di acqua bollente mischiata a acqua ghiacciata, e tanta gente, di tutte le età e tipi. Molti arrivano direttamente dalla città spinti dalla corrente del fiume a "bordo" di materassini, gomme d'auto e altre amenità galleggianti.
Compresi quattro ragazzi, accolti da un ovazione, arrivati pagaiando su una zattera sghangherata di legna e gomme fatta da loro (probabilmente già in gatta), con tanto di vela con stemma piratesco e frigobar stipato di birre.. Che fighi!


venerdì 15 gennaio 2010

Tongarico Alpine Crossing/ Emerald Lakes








I crateri, i massi, l'odore di zolfo, il vento tagliente, il nulla vulcanico all'orizzonte, i fumi caldi provenienti da sottoterra pressochè ovunque; se non fosse per tutte le persone che sono sul sentiero penserei di essere sulla luna.
Non pago mi infilo nelle orecchie Ennio e i Sigur Ros a ripetizione. Dilatano lo spazio. E le emozioni.
Viorar Vel Til Loftarasa è una bomba - proprio come il titolo - e ascoltarla qua sembra l'eco che rimbomba nei crateri, e nel petto.
Il coro trionfale di The Mission invece risuona come un inno dovuto, cantato alla bellezza brutale di questi spazi smisurati.

In cima, mi sono seduto sulla riva del Blue Lake mezz'ora. A contemplare. Ho deciso: non mangio, mi sentirei di banalizzare quello che sto vedendo, come fossi in un cinema qualunque.
Invece provo a concentrarmi sul presente, ad assorbire avidamente tutto quello che posso: sensazioni, memorie visive, movimenti del sangue..
Goditi il presente, goditi il presente, goditi il presente, è un dono, poi non torna più.

Tongarico Alpine Crossing









Prendo da solo il pulmino che parte da Ohakune alle 6.00 di mattina.
L'avevano detto al centro informazioni che era una camminata tosta, ma non mi aspettavo di trovarmi in mezzo a ragazzi in calzamaglia, papalina e guanti. Inizio a pensare che con i miei pantaloncini corti e giacchina a vento da sgambatelle in ValDiFiemme, ho sottovalutato la questione, io e il mio bisogno di viaggiar "leggero".
In effetti è freddo. Ci si mette pure l'autista, con aneddoti di quando la fece lui.
Frega niente. Sono carico. È da quando ho preso il volo per la NZ che aspetto questo giorno, e fino all'ultimo sembrava dovesse essere troppo ventoso per permettersi di salire.
Il solo fatto che all'ultimo il tempo sia diventato clemente mi fa pensare che dovevo proprio farla questa sfacchinata!