lunedì 28 dicembre 2009

Salta salta @ mt Cook



Salta salta con Raja e le amiche indiane..

venerdì 25 dicembre 2009

Ecco il "non so dove"

Dal Mt Cook a "non so dove"

Mt Cook to anywhere


Map your trip with EveryTrail

L'era glaciale



Prima regola se vuoi guidare una barca, motoscafo o zattera che sia in Nuova Zelanda: strascica bene le parole che fa figo. Se proprio non ce la fai organizzano pure seminari di approfondimento direttamente a Santarcangelo, così da imparare a mescolare almeno sei vocali a parola, si ho detto sei, in un putpurrì di suoni che il dittongo a confronto è roba da dilettanti!
Seconda regola: che tu stia camminando in mezzo al vento in un ghiacciaio, che tu stia navigando sul pelo di un lago ghiacciato a 2 gradi superficiali poco importa, il dressing code impone la maglietta a maniche corte, perchè? È ovvio, fa figo un casino.. Anche se a dire il vero non ho visto pelle d'oca.. Dopo Akaroa anche a Lake Tasman stesso tipo umano.. Anche se decisamente simpatico! Saliamo su un motoscafo giallo, unici occidentali in mezzo a un gruppo di Honk Kong, al primo impatto una decina di Austin Power mossi dai bisogni della propria macchina fotografica.. Poi in realtà abbiamo conosciuto Christofer, 11 anni, e famiglia, di HK appunto, veramente simpatici con i quali abbiamo condiviso infos per futuri viaggi nei rispettivi paesi..

Merry Christmas !!

giovedì 24 dicembre 2009

Dura la vita del camperista!

Oggi la dura vita del camperista fai da te ha bussato alla porta della
Fra.. dopo assestamenti graduali nell' abitacolo per farci stare ciò
per cui non è stato progettato di contenere... si rompe la bottiglia
dell'olio nel camper con tanto di schizzo stile film splatter.. Esiste
qualcosa di più fastidioso ?!?!
Mentre l'umore della Fra si va a fare un giro iniziamo a risvuotare il
camper per togliere il tappeto.. Nel frattempo la Marta che non gli
sembrava vero di potersi arrotolare nella terra senza che nessuno le
dicesse niente per ben dieci minuti, inizia a giocare con gli oggetti
che intanto erano stati spostati fuori, parte con lo svuotare i
sacchetti delle mollette, srotolare i sacchi della mondezza... Mhh..
l'umore della Fra non si fa vivo da in pò..
È sera, quindi non si può perdere tempo perchè la bimba deve
mangiare.. Va alle cucine, ma i fornelli parlano inglese: niente da
fare, eppoi l'asciugatrice: non funziona se non troviamo una moneta da
due dollari e noi ne abbiamo due da uno..
Intanto ci arriva una cartolina dalla Jamaica: è l'umore della Fra,
sta bene, saluta e ci fa gli auguri di Natale!! Mentre il babbo prova
a star dietro a tutti sti lavoretti trovando uno spirito pratico che
dove cavolo lo aveva dimenticato prima.. dulcis.. La cacca della
Marta! La storia finisce con una immagine degna del miglior
neorealismo italiano: una mamma che con il viso stremato dalle fatiche
della
Vita campeste porta in braccio una bimba nuda con il tipico pancino
che sbuca fuori dal pannolino, che chissà cosa contiene da quanto è
grosso!!!
È bastata una bella doccia e una cenetta in riva al lago.. E mr. Umore
è tornato su volo intercontinentale...
Ehhhh.. Dura la vita del camperista, se stasera andavamo allo
stralusso come dicevo io...

Lake Tekapo - Mount Cook

Lake Tekapo- Mount cook


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Into the Wild



Oggi giornata intensa.. Partiamo da GoGeraldine! in quattro, si è aggiunta a noi Geraldina, una bambola graziosa, nuova amica della Marta, che lei si ostina a chiamare Baby. Siamo arrivati ad un compromesso ragionevole: si chiama Baby Geraldina detta Mia. Meta per il pranzo il lake Tekapo.. Splendido bacino nato dallo scioglimento dei ghiacciai che ne hanno dato questo tipico colore azzurro lattiginoso.. Siamo saliti ad un osservatorio astronomico con la vista migliore del pianeta.. Da lì la Marta ha iniziato ad esprimere il desiderio di fare il bagno.. Vaglielo a spiegare che l'acqua è gelata e soprattutto che A PIEDI dalla vetta in cui ci troviamo risulta n'attimo fuori mano.. E allora scendi giù col camper e piglia una stradina che se ci beccano quelli del camper ci fucilano (gli sta bene!) e arriviamo in una baietta formata da un affluente, da un lato ci sono delle roulotte di chissachì dall'aria piuttosto inquietante, che ti immagini una di quelle comunità alla Into the Wild.. a rendere l'atmosfera più suggestiva e freak un forte odore tra il palustre e il lagustre che sa di.. guarda caso.. marijuana!! (ho guardato.. Niente. Solo l'odore..). Dall'altro lato una bella fattoria dall'aspetto molto rassicurante.. Neanche a dirlo l'acqua era congelata.. Ma la Marta DOVEVA fare un bagnetto e allora..
Siamo stati senza parlare per un pò.. Il silenzio era speciale, da noi almeno non esiste simile.. La cittadina di Lake Tekapo lontana una ventina di chilometri, e da li in poi niente e nessuno..

Go Geraldine!!

Akaroa Geraldine

Akaroa-Geraldine


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Buon appetito!

Akaroa



Akaroa spinge, un casino.. In Maori significa lunga baia, l'insediamento ha origini francesi, tipo 200 anni fa neanche, e si vede! Tra gli edifici, sul pittoresco marcato, e la cucina.. Abbiamo mangiato 2 volte pesce locale con vino locale.. Meraviglioso!
Sveglia mattina presto: giro in barca a vedere i delfini! Saliamo sulla BlackCat2, (visto il nome, che fine ha fatto la 1??) il capitano è un tipo in stile redneck americano, che strascicava così tanto le parole che ho solo capito "ascoltate quel che ho da dirvi che è molto importante!" e poi vuoto totale! Abbiamo avuto contemporaneamente fortuna e sfiga.. Sotto di noi è passata la mamma con il piccolo appena nato della baia, tanti delfini e perfino uma foca! Sfortuna è che quando il babbo si è buttato in acqua ( con la muta ma che freddo cano!) non ce n'erano, assieme a noi una famiglia di olandesi, di cui nonna e bimba sono immediatamente risalite dal freddo e una coppia di ragazzi di cui lui in costumino! L'oceano era verde e gelato..

mercoledì 23 dicembre 2009

Diluvio universale



Il tour verso Akaroa è stato veramenre emozionante.. La Peninsula Banks sembra uno di quei sogni dove si mischiano in maniera casuale le esperienze della giornata.. In pratica è come ci si potrebbe immaginare il Trentino dopo il diluvio universale.. Tutte le pecore, ovviamente salve loro che avevano le bazze con i Maya, concentrate nei pascoli in vetta (cavoli quante sono..) Al posto delle valli l'acqua, non un semplice lago, ma l'oceano, con i suoi forti odori, gli insediamenti di pescatori, la fauna fatta di gabbiani, uccelli predatori, cigni neri, anatre, compreso qualche matto che fa pure il bagno.. Che poi mi son chiesto.. Che ci fanno le anatre in acqua salata?!

LonelyPlanet 1-0



In effetti se tu leggi: locale famoso per il suo pesce fritto, il cibo vegano, e la birra fatta in casa.. Ti metti a ridere! È come se ti dicessero: ha aperto un negozio nuovo strafigo: vendono condizionatori, maglioni di lana e grappe! E invece aveva ragione.. Posto delizioso, bagnato dalla luce del tramonto, e dal nome bizzarro: si chiama Dux&Lux, in Italia sarebbe il nome perferto per un club di nostalgici! Eheh..

Giro in gondola


Prima di ripartire da Christchurch decidiamo di farci un giro in "gondola", un piccolo impianto di risalita che sale a circa 500 mt di altezza dove si vede la città dall'alto e, sull'altro versante il piccolo porto di Littleton, che detta così ricorda Little Tony e sembra una cagata pazzesca, invece è addirittura il porto da dove partirono tutte le prime escursioni di inizio novecento per l'antardide.. Su al rifugio ci sono grandi foto di questi esploratori britannici.. fanno respirare l'odore di avventura e fanno pensare all'euforia dei tempi in cui ancora c'era qualcosa da scoprire sulla crosta terrestre.. Alle spalle di Littleton l'inizio della Peninsulabanks, luogo i cui andremo il giorno dopo.. Verdi colline incontaminate che si frantumano sull'oceano, non ci sono altri colori..Beh, tornando dentro il rifugio 5 minuti e ci siamo rotti.. l'ambiente è decisamente turisrico con picchi di trash come il fotografo ufficiale che immortala quando sali sulla funivia, come se stessi salendo all'everest! Tra l'altro di produzione Dopplemayr austriaca, fierezza! Ma la cosa evidentemente è così sentita che quando abbiamo chiesto ai due davanti a noi di salire insieme abbiamo capito che gli abbiamo rovinato la giornata! .. Secondo me son scesi e han rifatto il giro! Eheh..

lunedì 21 dicembre 2009

MenAtWork

Camper Preso! Lavato i piatti, le pentole, i pensili, i mobili, i cuscini, gli appendiabiti.. ta bon che ALE ha scelto di prenderlo piccolo!!! Prese pure le bici, solo che la Marta all'idea di mettere il casco sclera.. hihi lei è GRANDE, figurati se mette queste cose da bimbi!

Ps. NO foto.. l'iphone ci ha abbandonato, anzi, in realtà saremmo noi ad avere abbandonato lui visto che da furboni quali siamo abbiamo portato il caricatore italiano e ancora non abbiamo rimediato un adattatore..

Garden City

Christchurch si trova nella SouthIsland, costruita nel 1820 dai Britannici come esempio urbanistico per l'insediamento della NZ, rispecchia fedelmente il pensiero dell'epoca.. la prima cosa che ti entra negli occhi, nonostante la notte, la stanchezza, i tre giorni di viaggio con scali in posti di cui non eri neanche a conoscenza, è il verde: è ovunque.. non ci sta negli occhi da quanto è tanto.. gli alberi sono così alti e le case così piccoline che sembrano incastonate in un grande parco.. come se non bastasse il taxista ci spiega con orgoglio che il parco della città è il più grande del mondo con i suoi 400 acri.. oggi siamo andati a visitarlo.
In giro per la city gente di tutti i tipi, anglosassoni, asiatici, arabi e neri, chi va in giro in bici, rigorosamente col casco, chi passeggia gongolando, chi in giacca e cravatta, o con lo skate o con il monopattino.
Il tempo sembra quasi dilatato: nelle strade, nei bar, nei negozi sembra governare una rilassatezza che non fa parte del nostro patrimonio genetico.. fa molto british.. esattamente come i mattoncini marroni delle case! I negozi chiudono presto, alcuni addirittura alle quattro, il che mi ha risvegliato incubi addormentati di quando in olanda non riuscivo mai a comprare manco un cd vergine che non mi muovevo mai prima! La cosa fa pensare alla mentalità nordeurpoea del "lavoro fino alle cinque e non oltre che dopo mi devo godere una birretta in riva al fiume bagnato dal sole del pomeriggio", chiamali semi..

sabato 19 dicembre 2009

Dub(ai)Step

Per chiunque avesse avuto il dubbio se fossimo matti a portare in
aereo la Marta, ecco, avevano ragione, in due si è in troppo pochi. Ce
ne vogliono quattro per tenerla buona, dopo un'ora noi cotti.. Lei
figurati..


Saliti sull'aereo ci portano ai nostri posti.. soppi la emirates,
monitor touch per ogni sedile con telecomando tipo wii che funzia
anche da controller per videogiochi e se lo giri ci telefoni pure,
previa strisciatina di carta di credito sul fianco.. Senza parole. La
cosa però che ci ha fatto ancor più piacere è stato vedere tanti
bimbi, cosa che ci ha fatto sentire persone normali (!) e il passare
delle hostess con tanti colori e pupazzi per i più piccoli. Una bimba
c'era pure di fianco a noi: Majira, 20 mesi come la Marta, occhi neri
e capelli corvini. Con i suoi genitori se ne andava in Bangladesh a
trovare la famiglia di origine. Lui, tipo molto simpatico e alla mano,
ci spiega con accento Veneto che è in Italia da 12 anni, che fa il
pizzaiolo e ne è orgoglioso, e che piglia 2200€ al mese .. (!).. E
dopo che gli ho spiegato che se sei giovane e laureato in Italia certi
piaceri te li scordi era ancor più fiero :-). Lui e la sua famiglia ci
sono piaciuti molto.. E vai con lo scambio di mail.

Arrivati a Dubai... le cose che ci hanno stupito sono troppe,
inenencabili. Le dimensioni faraoniche, i gigawatt di illuminazione
che ci vorranno per mandare avanti la baracca, il sobrio ingresso in
"tipico" stile tagadà scala 500:1, con tanto di lucine a
intermittenza, i clacson, le cascate su pietra nera che fanno da
sfondo ai gates, spettacolari e inquietanti, le oasi verdi, trionfo
dell'ala gocciolante, con giochi d'acqua e letto di muschio che
neanche in trentino!
Ma soprattutto una riflessione: è forse poco casuale che prima di
arrivare alla meta, raro lembo di natura incontaminata, luogo in cui
l'uomo è ancora figura marginale e limitrofa, siamo passati per
l'estremo opposto, luogo in cui l'artificiale è portato
all'esasperazione e pure l'architettura si piega e svanisce dietro
l'ostentazione del fittizio.

venerdì 18 dicembre 2009

Partenza!

C'è la neve! ..pulita la macchina, caricato le valigie, caricati il
babbo, la mamma, la Marta ma soprattutto barbamamma sotto forma di
torre! Tempo previsto di viaggio.. Tre giorni!!